Torna il “POSITANO
TEATRO FESTIVAL”, l’evento che nasce dalla direzione artistica di Gerardo D’Andrea.
Interrotto lo scorso 9 agosto a causa del grave lutto cittadino che ha colpito
il comune di Positano, riprenderà proprio con lo spettacolo dedicato ad Eduardo
De Filippo , " 'O culore d' 'e parole" con Mariano Rigillo (foto), Anna
Teresa Rossini (foto) e Marco Zurzolo, programmato inizialmente al Teatro
Giardino, il Positano Teatro Festival, concludendo l'edizione 2014 con una
magica serata sul sagrato della Chiesa Madre venerdì 29 agosto alle 21,30. Nel
corso della serata sarà consegnato a Mariano Rigillo il Premio Pistrice - Città
di Positano
Questa la motivazione:
Figura tra le più eclettiche del teatro
italiano, ha sempre espresso grande profondità e modernità in ogni sua
interpretazione, sin dai primi anni della sua straordinaria carriera, in cui è
stato un coinvolgente ed insuperabile Masaniello nello spettacolo cult scritto
da Elvio Porta e Roberto De Simone, nonché dissacrante Mariacallàs in “Persone
naturali e strafottenti”di Giuseppe Patroni Griffi. Proprio diretto da Patroni
Griffi si è calato poi più volte nei ruoli più emblematici del
teatro Vivianeo e Pirandelliano, sempre con eleganza e rigore.
Negli ultimi decenni, recitando sia i
personaggi immortali usciti dalla penna di autori quali Eschilo, Shakespeare e
Moliere, che quelli descritti dai grandi drammaturghi del ‘900 come Brecht e
Miller, si conferma come uno dei più grandi attori della scena
contemporanea, uno dei pochi autentici portavoce della sempre più rara arte
teatrale.
PROGRAMMA:
29 agosto 2014 – ore 21,30 Sagrato della
Chiesa Madre
Mariano Rigillo
Anna Teresa Rossini
’O CULORE D’’E PPAROLE
OMAGGIO/RICORDO PER EDUARDO DE FILIPPO
a cura di Mariano Rigillo
con la partecipazione di Marco Zurzolo
«Dopo aver scritto poesie giovanili,
come fanno più o meno tutti i ragazzi, questa attività divenne per me un aiuto
durante la stesura delle mie opere teatrali. Mi succedeva, a volte, riscrivendo
una commedia, d'impuntarmi su una situazione da sviluppare, in modo da poterla
agganciare più avanti a un'altra, e allora, messo da parte il copione, per non alzarmi
dal tavolino con un problema irrisolto, il che avrebbe significato non aver più
voglia di riprendere il lavoro per chissà quanto tempo, mi mettevo davanti un
foglio bianco e buttavo giù versi che avessero attinenza con l'argomento e i
personaggi del lavoro interrotto. Questo mi portava sempre più vicino
all'essenza del mio pensiero e mi permetteva di superare gli ostacoli. Per
esempio, La gatta d' 'o palazzoe Tre ppiccerilli[33] mi aiutarono ad andare avanti con
Filumena Marturano.Come la gatta lascia il biglietto da mille lire e mangia il
cibo, così Filumena non mira al danaro di Domenico Soriano ma alla pace e alla
serenità dei suoi figli. I quali figli sono poi i tre bambini sotto un ombrello
che vidi davvero una mattina in un vicolo di Napoli, uniti nella poesia,
separati nella vicenda teatrale fino al momento della rivelazione di Filumena.
A poco a poco ci ho preso gusto e ora
scrivo poesie anche indipendentemente dalle commedie».
Così
Eduardo presenta se stesso poeta nella quarta di copertina de Le poesie di Eduardo (edizioni
Einaudi - Torino, 1975) Incuriositi da queste sue parole, noi leggemmo quelle
poesie. Ci prendemmo gusto! Adesso abbiamo pensato di farle sentire anche a
voi, sperando che possiate prenderci gusto tutti e concordare con noi che
trent’anni fa l’Italia non perse solo un grande attore e un grande drammaturgo,
ma anche un grande poeta!
Mariano Rigillo
Nessun commento:
Posta un commento