di Rosanna Gentile
Salerno - Si è svolta a Roma lo scorso 14 maggio
la cerimonia di assegnazione delle Bandiere Blu 2013, il riconoscimento internazionale
attribuito dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località turistiche balneari che soddisfano
criteri di qualità relativi alla pulizia delle spiagge, delle acque di
balneazione ed ai servizi offerti. Nell’occasione, è stato presentato l’elenco
annuale delle aree balneabili, fondamentale supporto per il turismo costiero
nella stagione estiva. La provincia di Salerno, anche quest’anno, è stata
premiata per mare pulito e servizi di qualità, mediante l’assegnazione di ben
undici Bandiere Blu. Il capoluogo può dirsi salvo grazie alla sua provincia, in
particolare alle zone costiere cilentane e amalfitane, mete prescelte da
turisti di ogni dove.
Bocciata invece Salerno città. Secondo i dati
sulla qualità del mare, che emergono dall’attività di monitoraggio condotta
dall’ARPAC in riferimento alla stagione balneare 2013, sono quattro le aree
cittadine non balneabili per inquinamento delle acque: l’area a est del fiume
Irno, Torrione, Pastena (area torrente Santa Margherita) e la spiaggia libera
tra il Fuorni e il Picentino. In altre parole, è off limits ai bagnanti quasi
tutto il litorale che va dalla spiaggia di Santa Teresa a Fuorni. Dagli esiti
analitici vien fuori che in queste aeree il
livello di Escherichia coli ed Enterococchi sono ben oltre i limiti consentiti
dalla legge.
Laddove
il mare è risultato non idoneo, l’amministrazione comunale ha dovuto adottare
misure specifiche, come il divieto assoluto di balneazione per impedire
l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento. Per ciascuna zona vietata si dovrebbero
anche individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento di uno
status qualitativo sufficiente, oltre che adottare ulteriori misure atte alla
riduzione o all’eliminazione delle cause inquinanti, mediante un’adeguata
depurazione dei reflui fognari. Oltre ai
divieti di natura ambientali legati all’inquinamento delle acque, in alcune
zone di Salerno c’è anche il divieto di balneazione permanente per motivi
diversi. È il caso dell’area che va dal Porto Commerciale sino alla spiaggia di
Santa Teresa (compresa, quindi, la frequentata spiaggia di via Ligea, nota come
“Baia”). Con ordinanza della Capitaneria di Porto della Guardia Costiera di
Salerno resta vietata per motivi non ambientali anche l’aera orientale
interessata dai lavori di Marina di Arechi, ossia quella che dall’ex colonia
San Giuseppe finisce alla spiaggia libera di Fuorni, dove però poi subentra il
divieto ambientale per inquinamento delle acque.
Accessibile, invece, è il tratto
marino compreso tra i torrenti Mercatello e Mariconda: poco più di un
chilometro e mezzo di spiaggia, su circa sette chilometri di costa.
Tra
acque inquinate e zone costiere interessate da lavori, per i cittadini che non
possono allontanarsi da Salerno si prospetta un’estate ancora una volta difficile.
(dati ARPAC; immagine "divieto balneazione" dal web)
ho letto una dichiarazione di autoproclamazione di un noto politico della Provincia.tutti felici in giro si parla solo delle bandiere blu e non di zone vietate a salerno.so che se c'è il divieto non dovrebbero manco permettere che vengano montati i lidi
RispondiEliminacredo che i lidi possano anche esserci (soprattutto se offrono un'alternativa al mare, come ad esempio la piscina), ma i gestori o i bagnini dovrebbero provvedere a pubblicizzare il divieto di balneazione per evitare che i bagnati si espongano al pericolo di inquinamento.
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