sabato 23 novembre 2013

Speciale Terremoto dell'Irpinia, 23 novembre 1980- "E chi se lo dimentica il terremoto!"

di Rosanna Gentile
23 novembre 2010: ricorreva l'anniversario del Terremoto. Dovevo scrivere un pezzo per il quotidiano diretto dal grande Tommaso D’Angelo, sinceramente attento a tutto quanto si collega alla storia presente e passata di Salerno. In quell’occasione, me ne andai in giro per le strade della città a chiedere alla gente, soprattutto di mezza  età, cosa ricordasse del Terremoto dell'Irpinia. Ognuno mi raccontò un’esperienza diversa, ma tutte le storie avevano in comune due cose: la paura e il senso di disorientamento. 
Tornata a casa, con il taccuino colmo di storie, ero pronta a sedermi al pc per lavorare al pezzo, quando sentii mia madre dire con tono di voce triste “E chi se lo scorda il terremoto!”. Che stupida, avevo trascorso un intero pomeriggio a sentire le storie di estranei, senza fare mente locale sul fatto che i miei genitori avevano vissuto quel drammatico momento. Erano giovani (rispettivamente avevano 25 e 28 anni), eppure già genitori di due di noi tre figli. Così, mi misi seduta al tavolo della cucina e mia madre mi raccontò quella notte. Vi propongo quella chiacchierata. 

Nella foto: Maria Rosaria Galdi, mia madre, aveva 25 anni quando ci fu il terremoto battezzato “dell’Irpinia”. All'epoca era madre di due figli, uno nato solo 1 mese prima.


 Dove ti trovavi il giorno del terremoto dell’80?
“Mi trovavo a Salerno per pura fatalità. In quegli anni io e papà insegnavamo a Modena. Caso volle che Angelo avesse ottenuto il trasferimento a Salerno. Lasciammo l’Emilia, viaggiando tutta la notte tra il 22 e il 23 novembre, arrivando a Matierno alle 6 del mattino. Con me e papà, i tuoi due fratelli: Tanya aveva 3 anni e Giuseppe era nato solo un mese prima. Non avevamo ancora una casa a Salerno, così ci appoggiammo dai miei genitori, i tuoi nonni. Trascorremmo la domenica tranquilla: quel giorno faceva un caldo quasi estivo. I nonni erano entusiasti di stare con i nipoti e a loro si unirono altri parenti, perché ancora non conoscevano Giuseppe, nato il 20 ottobre di quell’anno. Quando ci fu la scossa tutti erano in cucina, mentre io e il mio bambino eravamo nella stanza da letto: gli stavo cambiando il pannolino. Ricordo che qualche minuto prima commentai con mia madre il fatto che il cielo era rosso. Furono attimi surreali: si avvertì un improvviso e prolungato boato, poi il buio. Nell’oscurità si sentivano oggetti cadere, ante dei mobili sbattere, il letto saltellava e poi il pavimento tremava. Il terremoto fu sia ondulatorio che sussultorio. La scossa durò più di un minuto, ma sembrava un’eternità. Afferrai il neonato dal letto e cercai di guadagnare la porta per raggiungere gli altri, che intanto gridavano e fuggivano. Durante un terremoto la cosa più assurda è che perdi la cognizione dello spazio: non sai cosa fare ne dove andare. Sei completamente disorientato”.

Poi cosa successe?
“Non so come, ma per fortuna ci trovammo tutti in strada: lì c’erano anche i nostri vicini e tanta altra gente spaventata. Dopo aver capito cosa era capitato, cercammo riparo in auto: tuo padre e tuo zio corsero in casa a prendere delle coperte e qualcosa da mangiare. Trascorremmo la notte in macchina, impauriti e disorientati. Matierno non subì danni ingenti come è successo altrove: nessuna casa è crollata e per fortuna nella nostra famiglia non ci furono morti, eppure vivemmo attimi di panico, perché non arrivavano notizie da nessuna parte, non prendeva la radio e linee telefoniche erano interrotte. Eravamo tagliati fuori dal mondo”.

Dove dormiste le notti seguenti?
“Lungo la strada principale di Matierno. La macchina fu la nostra casa per i cinque giorni seguenti. Una conca di plastica che solitamente si usa per lavare i neonati, divenne la culla del piccolo Giuseppe. Dopo la prima scossa ne seguirono altre, meno forti, ma comunque spaventose. Faceva freddo, pioveva e c’era umido, soprattutto di sera, così ci riunivamo tutti insieme attorno ad un focolare improvvisato per acquisire calore e farci coraggio a vicenda. Nei pressi della scuola elementare allestimmo una sorta di accampamento per mangiare e passare il tempo riparandoci dalla pioggia con teloni e materiale di fortuna, tavoli e sedie”.

Quando rientraste in casa?
“Nessuno aveva voglia di rientrare in casa, perché ci sembrava pericoloso. In fondo non sapevamo quali danni il terremoto avesse apportato alla casa. Rientrammo solo cinque giorni dopo il sisma. E sebbene non avevamo elettricità, acqua e gas, fummo sollevati di essere vivi e di non aver perso la casa. Ma la paura era ancora tanta: le scosse di assestamento erano frequenti e rilassarsi era impossibile. Si era sempre pronti a scappare e si dormiva con un solo occhio chiuso”.

Ricordi qualche aneddoto particolare?
“Nei giorni che seguirono la scossa, si respirava un’aria strana. C’era una gran solidarietà tra noi. La notte del 23 persi addirittura i sensi dal panico: mi accasciai tra le braccia di mia madre. Ero preoccupata per i miei due bambini. Non so se fu lo spavento o la preoccupazione, eppure non riuscii più ad allattare Giuseppe: persi il latte. Ma latte in polvere non si trovava, la farmacia era ovviamente chiusa. Così, diluivo con l’acqua tiepida il latte degli aiuti umanitari, che i militari ogni mattina ci portavano con un camion”.

Non avete subito perdite?
“No, noi no. La settimana seguente appresi che ad Acquamela la casa di mio nonno subì gravi danni: crollarono interamente le scale e una parete interna dell’appartamento. Mio nonno rimase lievemente ferito alla gamba e i vigili del fuoco lo calarono dal balcone. A pochi chilometri da noi, a Sant’Angelo di Ogliara, morì un’intera famiglia composta da una coppia e due bambini: loro vivevano in campagna, in una casa rurale che crollò interamente, non lasciando scampo alla famiglia. Se non ricordo male, quelle furono le uniche quattro vittime che si registrarono nelle nostre zone. So che i danni maggiori ci furono a San Gregorio Magno: lì c’era la famiglia della moglie di mio cugino e sapemmo che c’era una situazione disperata. Così, rientrati in casa una settimana dopo il sisma, organizzammo delle macchine per portare alcuni aiuti umanitari (come vestiti e coperte). Andò tuo padre, che al ritorno mi raccontò che a Contursi Bagni, lungo un ciglio della strada, c’erano in fila diverse bare piene, in attesa di identificazione e trasferimento in luoghi più idonei. Ovunque c’erano forze armate, militari, vigili del fuoco. Nella piazza di San Gregorio Magno avevano accantonato tante balle di latte e il peso di quelle superiori schiacciò le balle inferiori: mi raccontò di un fiume di latte scorrere nella piazza. San Gregorio fu profondamente sventrata dal terremoto. Tuo padre lì ha visto una scena che non ha mai dimenticato: una casa completamente sventrata, colma di macerie e, tra cumuli di mobili e pietre, intravide una bambola. Venne a sapere che in quella casa non si salvò nessuno”.

(Per non dimenticare: ripropongo ai lettori del Mastrillo questa intervista/chiacchierata con mia madre -che ringrazio)




SALERNO TREMAVA - Un minuto e mezzo di terrore, di trentatré anni fa.


 di Rosanna Gentile

23 novembre 1980: la Campania e la Basilicata furono messe in ginocchio da un fortissimo terremoto. 
Era un normale giorno d’autunno, freddo e silenzioso. I salernitani erano nelle proprie abitazioni, pronti a pensare alla cena dinnanzi alle solite trasmissioni televisive domenicali, quando le lancette degli orologi si fermarono alle 19:34.
Per 90 secondi la terra tremò e in quell’ondeggiare incontrollabile le case vennero giù, sbriciolate come fette biscottate finite sotto ad un piede. Un minuto e mezzo e poi il nulla. Con un’intensità che superò i 10 gradi della scala Mercalli e una magnitudo di 6,9 gradi della scala Richter e con epicentro nel comune di Conza della Campania, l’evento sismico causò centinaia di morti (2.914), molti feriti (8.848) e infiniti sfollati (280.000). Bilanci duri, difficili da digerire. La macchina dei soccorsi partì con difficoltà per mancanza di organizzazione e la lentezza con la quale giunsero i primi aiuti innescò, in seguito, una serie di polemiche.  Al principio del 1981 cominciarono ad essere montate le prime case in legno per i senzatetto, proprio a partire da Laviano, il paese in cui era morta un quinto della popolazione. Quel cataclisma per la nostra terra significò morte, distruzione e continui guai.
È, infatti, opinione diffusa che il vero dramma fu quello che ne seguì: l’Italia si dimostrò un Paese sì solidale, ma anche molto sprecone e disorganizzato. E, si sa, dove lo Stato fallisce nell'organizzazione, subentrano i tentacoli della malavita. Oltre le polemiche, le macerie del terremoto hanno continuato a pesare sulle coscienze dei salernitani, nonostante il passare del tempo che proverbialmente tende a sanare i lembi stracciati di pelle. Sono trascorsi trentatré anni da quella calamità di morte e disperazione e, ad oggi, non sembra che un lontano ricordo per chi l’ha vissuto e una pagina di storia triste per chi è venuto dopo, ma che comunque continua a inumidire gli occhi di quanti, quella sera d’autunno, persero una madre, un padre, un figlio, un fratello, un amico. 


(foto: Sfollati a Matierno. Foto di proprietà di Angelo Gentile, mio padre)

Evento - Arrivano i vespisti a Maestri in fiera



Un’invasione di “Vespe” a Maestri in Fiera. Domenica 8 dicembre protagonista della mostra dell’artigianato sarà il Vespaclub di Maddaloni, che chiamerà a raccolta i vespisti provenienti da tutta la Campania.
Un vero evento nell’evento, che va ad arricchire ancora di più il calendario di appuntamenti della mostra dell’artigianato che si terrà nell’A1 Expo (uscita autostradale A1 Capua - Ce) dal 6 al 15 dicembre prossimi.Centinaia di mezzi d’epoca affolleranno Maestri in Fiera, dando quel tocco in più di energia e vivacità che solitamente contraddistingue i raduni vespistici. Una presenza immancabile quella della Vespa, che rappresenta lo stile tipicamente italiano che, appunto, ha fatto la storia del Paese a partire dal secondo Dopoguerra. E quale contesto migliore di Maestri in Fiera, che ha come obiettivo proprio quello di riscoprire e far rivivere le emozioni dell’artigianalità di un tempo.
«Vespaclub significa sport, passione, amicizia – afferma il presidente del club maddalonese Vincenzo D’Angelo – E siamo lusingati di poter condividere questi valori con un evento come Maestri in Fiera. Un invito che raccogliamo ben volentieri, dopo il grande successo del nostro primo raduno a Maddaloni (Ce). D’Altra parte, la Vespa è artigianato a pieno titolo: il restauro di un mezzo d’epoca richiede sapienza artigiana e un lavoro di grande professionalità. Poi il momento del raduno è sempre particolare, si respira un bel clima, diventa un modo per promuovere il turismo locale e, nel caso specifico di Maestri in Fiera, è l’occasione per toccare con mano prodotti d’eccellenza e vedere all’opera tanti maestri artigiani. Un vanto per noi che portiamo orgogliosamente il nome del nostro territorio in giro per l’Italia».

La giornata dell’8 dicembre vedrà i vespisti impegnati nella tipica “gara di lentezza”: a vincere sarà il vespista che arriverà ultimo, riuscendo cioè ad andare più lentamente possibile, restando in equilibrio in sella alla Vespa e senza poggiare i piedi a terra. Inoltre, per tutta la durata di Maestri in Fiera, il Vespa Club sarà presente con uno stand all’interno della manifestazione: nell’area hobby&motori, infatti, i visitatori potranno ammirare da vicino esemplari rari delle “vecchie signore” a due ruote.

Manifestazione – “Siamo donne in azione!” Il Movimento Donne Insieme si presenta


 Bellizzi – Domani, domenica 24 Ottobre 2013, presso il Centro Sociale di Bellizzi, alle ore 11:00, la Città si colora di rosa. La donna scende in campo e diventa protagonista. Si presenta alla cittadinanza il movimento “Donne Insieme Bellizzi”, incoraggiate dalla straordinaria partecipazione domenica scorsa al Gazebo di tante donne che, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare che il tempo delle “deleghe in bianco” è finito e che le donne vogliono conquistare il loro spazio nella società in evoluzione. “Siamo donne di azione, una coalizione di donne attive nella comunità che sostengono i diritti e gli interessi delle donne – dicono dal comitato - vogliamo promuovere e valorizzare il contributo delle donne alla vita politica in città incidendo nelle decisioni pubbliche che interessano ogni aspetto della vita quotidiana, per aumentare la partecipazione delle donne al dibattito politico pubblico sull’economia, il sociale e la politica in generale. Le preoccupazioni, i disagi, le idee, i progetti e le istanze delle donne devono diventare una priorità politica. Abbiamo imparato che è giusto protestare quando la politica non funziona ma è più importante lavorare per cambiare e migliorare la politica. Piccoli gruppi di persone - persino una persona alla volta - possono fare il cambiamento. Insieme possiamo realizzare grossi cambiamenti. Siamo solo la voce di un’idea in moto che lavora per il cambiamento sociale incoraggiando le singole donne - così come gli uomini - a considerare se stessi come agenti di cambiamento cioè coloro che lavorano insieme per fare la differenza nelle loro comunità. Vogliamo dimostrare che le potenzialità del Cuore delle Donne sono complementari e non in competizione con l’uomo per quanto riguarda lo sviluppo e la crescita della società futura.”

martedì 19 novembre 2013

Teatro - Al Verdi il Recital Pianistico di Paolo Vergari

Mercoledì 20 novembre, alle ore 21.00, presso il Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, si terrà il Recital Pianistico di Paolo Vergari. 

PROGRAMMA 

Ludwig van Beethoven
Fantasia op. 77

Robert Schumann
Davidsbündlertänze op. 6

Felix Mendelssohn
Variations Serieuses op. 54

Johannes Brahms
Klavierstücke op. 118
Intermezzo La min. Allegro non assai, ma molto appassionato Intermezzo La magg. Andante teneramente Ballade Sol min. Allegro energico Intermezzo Fa min. Allegretto un poco agitato Romance Fa magg.
Andante Intermezzo Mib min. Andante, largo e mesto

Olivier Messiaen
Regard de l' Esprit de joie
da i “Vingt Regards sur l'enfant-Jésus” 


LUCI D’ARTISTA: Tutte le info su metropolitana, navette, parcheggi, segnaletica stradale, dispositivi di sicurezza


1. A partire dal 23 novembre sarà istituita l’interdizione degli autobus in città, dalle ore 15.00 alle ore 23.00, tutti i sabato e domenica e festivi, oltre che con l’istituzione di apposita segnaletica in città e sulla viabilità autostradale e della Tangenziale per “consigliare” Uscita e parcheggio Stadio Arechi, con postazioni fisse dei VV.UU. a Via Santoro, uscite autostrada Salerno Centro, via Ligea e via Sabatini, Piazza della Concordia. 

2. Potenziamento capienza convoglio Metropolitana a partire da venerdì 22 novembre, dalla corsa delle 16.35 da Salerno, con uno convoglio da 800 posti tra in piedi e seduti. 

3. Prolungamento orario Metropolitana con altre 5 corse da Stazione Centrale e ritorno con partenze ore: 22.35 - 22.53 – 23.30 – 00.03 – 00.35. 
Sarà richiesto un ulteriore prolungamento per il Concerto di Capodanno la notte tra 31 dicembre/1 gennaio con ulteriori 2 corse: all’1.00 ed alle 2.00. 

4. Presenza dei VV.UU. e delle altre forze dell’ordine sia allo Stadio Arechi, dove verrà predisposta apposito dispositivo di accesso solo lato Distinti/Curva Nord, sia in Piazza Vittorio Veneto. 










5. Verrà attivato un servizio navetta: 
• da Via Ligea alla rotatoria all’altezza dell’Ufficio Postale di Via Pertini con servizio A/R dalle 16.00 alle 2.00; 
• da Piazza della Concordia allo Stadio Arechi a partire dalle 22.00 con partenze in alternanza con quelle della Metropolitana. Dopo le 00.30 proseguiranno ogni 20 minuti sino alle 2.30; 
• da Stadio Arechi – Salerno (arrivo previsto zona via Vinciprova) con partenza anche dinanzi alle altre Stazioni della Metro quale rinforzo in caso la metro non fosse sufficiente. 


6. Allo Stadio Arechi la vendita dei biglietti A/R per Navette e Metro (€ 2,40) saranno effettuati direttamente dagli operatori di Salerno Mobilità, insieme al ticket di parcheggio, e da un presidio di alcuni operatori del Consorzio Unico Campania. 

7. Allo Stadio Arechi ed in ogni stazione della Metro ci saranno indicazioni per informare sulle principali installazioni presenti in città ed a quali fermate fare riferimento; oltre che distribuire appositi pieghevoli con orari dei servizi di collegamento ed ogni altra informazione. Stiamo inoltre definendo come allestire un punto informazione in ogni stazione. 

8. A partire da martedì 19 novembre verranno attivati, con scadenza di ricezione al venerdì: 
• una mail muoversi@comune.salerno.it per fornire informazioni sulla mobilità e ricevere segnalazioni e richieste di accesso in città; 
• un dispositivo sul sito di Salerno Mobilità, collegato anche con sito Comune e Luci d’Artista, per la prenotazione del posto allo Stadio Arechi (con sconto per bus di 5 euro), oltre che prenotazione del pacchetto biglietti per usufruire di Metro/Navetta. 

9. Il 23 novembre i ragazzi dell' “Alfano I Jazz Ensemble" si esibiranno accogliendo i turisti con un intrattenimento musicale. 

10. E' stato richiesto all’ASL ed alle associazioni sanitarie (Croce Rossa Italiana, Misericordia ed Humanitas) il presidio, dalle 17.00 di ogni weekend, di ambulanze di soccorso dedicato con personale qualificato in via Ligea, P.zza Amendola, P.zza Portanova, via Diaz, P.zza V. Veneto (Ferrovia), zona Orientale e Stadio Arechi. 

11. E' stata, inoltre, richiesta la consueta disponibilità ai volontari del Nucleo della Protezione Civile per una presenza, oltre che allo Stadio Arechi ed a Piazza della Concordia per il servizio Metro/Navetta, anche nella zona di via Mercanti per coordinare il grande afflusso; i dettagli verranno definiti in un’apposita riunione che si terrà mercoledì 20 novembre con il delegato De Pascale ed il coordinatore ing. Nobile. 


12. Installazioni bagni chimici a Piazza della Concordia (inizio Lungomare), allo Stadio Arechi e sul Lungomare altezza Villa Comunale, opportunamente presenziati al costo di 0,50 €.




SALERNO RISPONDE PRESENTE ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL'INFANZIA



Cultura - IL 20 NOVEMBRE PER RICORDARE LE VITTIME DELLA VIOLENZA TRANSFOBICA

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo il TDoR, il Transgender Day of Remembrance, una giornata commemorativa delle vittime dell’odio, del pregiudizio e della discriminazione trans fobica. L’evento viene introdotto nel 1998 su iniziativa di Gwendolyn Ann Smith, un’attivista transgender, per ricordare Rita Hester,  il cui assassinio in Massachussets diede avvio al progetto web "Remembering Our Dead", e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco. Da  allora, ogni anno in diverse città si organizzano iniziative per ricordare le vittime della violenza di genere.
1374 omicidi in tutto il mondo negli ultimi quattro anni, secondo le stime del Transgender Europe’s Trans murder monitoring project (il progetto europeo di monitoraggio delle vittime transgender); 26 le vittime accertate in Italia nello stesso periodo, un numero decisamente superiore a quello degli altri paesi europei, che fa dell’Italia il secondo paese per numero di vittime in Europa dopo la Turchia. Un numero che va considerato per difetto secondo le associazioni LGBT, perché le vittime risultano essere molte di più. I dati, comunque, riguardano soltanto i casi di omicidio, dimenticando tutte le vittime della violenza quotidiana prodotta da pregiudizio, discriminazione, privazione dei diritti fondamentali come quelli alla salute, allo studio, al lavoro. Una violenza che conduce in tanti casi a gesti drammatici di cui queste statistiche non tengono conto.
“Noi – ha scritto in una nota Ottavia Voza, responsabile Arcigay dei diritti delle persone trans e presidente di Arcigay “Marcella di Folco” – vorremmo che questa fosse l’occasione per ricordare tutte le vittime, quelle private della vita da una mano assassina ma anche le vittime della discriminazione quotidiana che esclude dal mondo della scuola e del lavoro, dagli affetti, che nega benessere e dignità, erode pian piano l'entusiasmo e la fatica con cui le persone transessuali hanno riconquistato, tra mille difficoltà, sé stesse”. “Noi vorremmo che con maggiore incisività e maggiore consapevolezza si ricordasse che i crimini contro le persone transessuali e quelli contro le donne sono entrambi crimini di genere  – sottolinea la Voza – conseguenza della violenza di genere, sessista e maschilista. Ogni commemorazione annuale rischia di diventare una stanca ripetizione rituale, quasi un atto dovuto, spesso interpretato come mera pratica per “mettersi la coscienza a posto”, se non riesce a far maturare la consapevolezza che queste vittime vanno ricordate ogni giorno, con l’obiettivo di costruire politiche e pratiche di inclusione e integrazione che salvaguardino il diritto alla autodeterminazione delle persone transessuali e la loro dignità di cittadine e cittadini”.

ALL’UNIVERSITà DI SALERNO DOMANI LA PROIEZIONE DI “STONEWALL”, L’INIZIATIVA DELLO SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONE
In tale occasione, domani mercoledì 20 novembre, nella sede FLC CGIL (presso il palazzo del Rettorato) dell’Università degli Studi di Salerno, nell’ambito delle iniziative promosse dallo Sportello Antidiscriminazioni riattivato da Arcigay “Marcella Di Folco” nel campus di Fisciano, verrà proiettato il film Stonewall, del regista britannico Nigel Finch, che ripercorre le settimane precedenti ai Moti di Stonewall del 1969, che portarono alla nascita del Movimento di Liberazione omosessuale. Il film ricostruisce le vite di alcune persone gay e transessuali newyorkesi e le molestie che subiscono da parte della polizia allo Stonewall Inn, il locale in cui si muovono i protagonisti del film.


lunedì 18 novembre 2013

MUOVERSI IN CITTA' alla scoperta di Luci d'Artista


Piano di mobilità speciale per i week end e i giorni festivi del periodo di Luci d’Artista, in sintesi le principali misure in vigore dal prossimo fine settimana. 
- Interdizione degli autobus in città tramite segnaletica stradale e postazioni fisse di vigili urbani. 
- Potenziamento della capienza dei treni della Metropolitana con convogli da 800 posti. 
- Prolungamento dell'orario della Metropolitana con altre 5 corse da Stazione Centrale e ritorno, con ultime corse alle 00.35 e 1.05. 
- Servizio navetta: A/R da Via Ligea alla Villa Comunale dalle 16.00 alle 2.00; da Piazza della Concordia allo Stadio Arechi, a partire dalle 22.00 con partenze in alternanza con quelle della Metropolitana; da Stadio Arechi a Salerno (arrivo previsto zona via Vinciprova) con partenza anche dinanzi alle altre stazioni della Metropolitana ad eventuale supporto dei convogli metro. 
- Vendita di biglietti A/R per Navette e Metro (€ 2,40) allo Stadio Arechi effettuata direttamente dagli operatori di Salerno Mobilità, insieme al ticket di parcheggio, e da operatori del Consorzio Unico Campania.

I Diritti Naturali dei bambini al centro del Micronido Raggi di Sole

In occasione dell’Anniversario della “DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA” adottata dai Paesi membri dell’ O.N.U.  il 20 novembre 1989, la Cooperativa Sociale “Fili d’erba” ha organizzato una  manifestazione  dal tema : “Diritti Naturali dei bambini” che si terrà il giorno 21 novembre  2013 alle ore 16:30 presso il Micronido “Raggi Di Sole” sito in  via  in via Salvo D’Acquisto n 11- quartiere Sant’Eustachio, sede dei   Progetti rivolti alla prima infanzia  ”Piccolo Gruppo Educativo “ e “Mamma in Rete”.
La psicologa dott.ssa Maria Iagulli dopo una breve presentazione teorica dei “Diritti Naturali dei bambini”,  passerà ad una fase laboratoriale che coinvolgerà praticamente i genitori e bambini.
I cosiddetti “Diritti Naturali”, quali  il “Diritto all’Ozio”, il “Diritto a Sporcarsi”, il “Diritto agli Odori”, il “Diritto al Silenzio”, il “Diritto al Selvaggio, sono solo alcuni dei “Diritti Naturali” dei bambini e sono dei presupposti educativi importanti ma talvolta sottovalutati dai genitori.
La “Giornata Internazionale dei Diritti dei Bambini” presso il Nido “Raggi di Sole” si pone quindi questo obiettivo: creare uno spazio in cui genitori e figli possano incontrarsi attraverso un gioco corale, di coinvolgimento circolare in cui sperimentare la bellezza dei “Diritti Naturali” per il bambino, come strumento pedagogico da riproporre nel quotidiano.
Nell’ambito di tale iniziativa sarà presentato il  Progetto : ”Le Mamme Chiedono… lo Specialista risponde”.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’ unità U.O.M.I.,   distretto E , Asl Sa 2 e  prevede una serie di  incontri di sensibilizzazione , prevenzione e formazione con le mamme  del quartiere con gli interventi di specialisti in rami come Pediatria ,Ostetricia ecc..
Infatti ,dopo  una lettura dei bisogni del  territorio , si è registrato un incremento di natalità nel popoloso quartiere di Sant’ Eustachio ubicato nella zona orientale  di Salerno con un elevato numero di  maternità in donne di giovane età, e di  ragazze-madri.
A tale iniziativa  interveranno : Ciro Plaitano,  Presidente Della Cooperativa Sociale Fili D’erba , Nino Savastano, assessore alle Politiche Sociali,l’Assistente Sociale dott.ssa Ida Garippa e la dott.ssa Annalisa  Nardacci ,  responsabile dell’ unità U.O.M.I.,   distretto E , Asl Sa 2.

Fili d'Erba scende in campo per il Diritto all'Accoglienza

 In occasione dell’anniversario della “DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA” adottata dai Paesi membri dell’ O.N.U. il 20 novembre 1989, la Cooperativa Sociale “Fili d’erba", in collaborazione con altri enti, (cooperative,associazioni, gruppi) ha organizzato una manifestazione il giorno 20  novembre 2013 alle ore 18:00 presso il Centro Polifunzionale “Il Girasole”, sito in via Massimo D’Azeglio,1 Sant’Eustachio, Salerno. Dal 1997, operatori e volontari del Girasole, che lo scorso anno ha festeggiato i 15 anni di attività, operano  con passione e professionalità e  hanno svolto importanti azioni volte alla prevenzione dei disagio minorile, di aiuto nelle situazioni di difficoltà,di sostegno a famiglie multiproblematiche, creando dei punti di riferimento positivi e di guida  per valorizzare i valori  di ognuno, aiutando centinaia di famiglie , giovani , cittadini e  realizzando un importante azione socio-educativa e ricreativa nel quartiere di Sant’Eustachio e nei quartieri limitrofi.
Il tema scelto per questa giornata è il Diritto all’Accoglienza che i bambini rappresenteranno in maniera semplice. Il programma prevede la  proiezione di un filmato sulla realtà della migrazione a  Lampedusa e, a seguire, un incontro con interventi e  testimonianze e di diverse associazioni. 
Durante la giornata di mercoledì interveranno: Ciro Plaitano, presidente della Cooperativa Sociale Fil D’erba, Nino Savastano, assessore alle Politiche Sociali, alcuni operatori di Amnesty International, CAM Telefono Azzurro, Osservatorio Sui Minori, Legambiente Campania. E', inoltre, prevista la presenza di alcuni rappresentanti del “Comitato 3 ottobre”: Fabio Sanfilippo capocronista al Giornale Radio Rai e autore del libro "A lampedusa" ), Valerio Cataldi (inviato del Tg2) e Tareke Brhrane (eritreo, arrivato in Italia con un barcone, mediatore culturale).
Il “Comitato 3 ottobre”, nato all’indomani della tragedia consumatasi al largo delle coste di Lampedusa, si pone come obiettivo l’istituzione del  3 ottobre di ogni anno della “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” per ricordare tutti i migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, dittature, guerre e miseria, nonché tutti gli uomini che per salvarli mettono a rischio la propria vita. Il “Comitato 3 ottobre” ha inoltre il sostegno di: Comune di Lampedusa e Linosa, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir), Save the Children, Terres des Hommes Italia ONLUS, Legambiente, Centro Astalli, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi), Arci, UsigRai, Tv2000, MeltingPot, Libera, Gruppo Abele, Emergency, Croce Rossa Italiana, Medici Senza Frontiere, Amnesty International, Rete G2, Recosol. Oltre 23 mila persone hanno firmato la petizione per l'istituzione della Giornata della memoria e dell'accoglienza lanciata attraverso la piattaforma Change.org.
Il  Centro Polifunzionale “il Girasole” aderisce  all’iniziativa di istituire la data del 3 ottobre come   Giornata della memoria e dell'accoglienza, proponendo tale momento di riflessione. A tali  iniziativa saranno invitati le Istituzioni, i genitori dei bambini e tutti i residenti del quartiere.

mercoledì 13 novembre 2013

A Maestri in Fiera l’alta sartorialità dello stilista Vincenzo Casapulla sfida i mercati italiani ed esteri


«Un rumore, una musica, una scena di un film: l’ispirazione per una collezione arriva così, di getto e all’improvviso». Parola di Vincenzo Casapulla, uno degli stilisti più quotati del Casertano - e non solo – che parteciperà a Maestri in Fiera, la mostra dell’artigianato che si terrà dal 6 al 15 dicembre prossimi nel polo fieristico A1 Expo (uscita autostradale A1 Capua, Caserta).  L’atelier di Vincenzo Casapulla da oltre vent’anni è luogo di alta sartoria italiana, un settore particolarmente apprezzato all’estero e in costante crescita.
Secondo le previsioni del Rapporto Export di Sace per il periodo 2013-2014, le esportazioni del tessile “Made in Italy” verso i mercati emergenti dell’estremo oriente, per i prossimi quattro anni, raggiungeranno un tasso di crescita medio annuo dell’8,3%, al di sopra del  4,8% previsto verso i mercati avanzati. Le migliori prospettive riguarderanno le produzioni d’alta gamma italiane, che oggi detengono il 13% del mercato globale. Il Made in Italy continua quindi a rappresentare la scelta preferenziale, anche nel settore sposa, in cui si ravvisa una crescente attenzione per la qualità e la sartorialità.

«Quest’attenzione deriva da una caratteristica distintiva della sartorialità, che è la vestibilità perfetta – spiega Casapulla – La personalizzazione, infatti, evita la piattezza di abiti ‘ciclostilati’, grazie a un lavoro d’équipe di sarte e stilista, un lavoro che quindi amalgama perfettamente tecnica e creatività. Il nostro è un lavoro guidato dalla passione, ma si incontrano non poche difficoltà, come il reperire le materie prime. Esempio lampante sono i setifici di San Leucio, che praticamente non esistono più. Per i miei capi, infatti, utilizzo seta di San Leucio, tipica per lampassi, damaschi e broccati che provengono direttamente dalla tradizione borbonica. Diversa invece dalla seta di Como, che invece prediligo per le linee più morbide. L’autoproduzione, soprattutto al Sud, risente anche dell’assenza delle istituzioni che – a mio avviso – dovrebbero fare di più per tutelare l’artigianato. E Maestri in Fiera può essere la grande occasione per accendere i riflettori sugli artigiani che, come me, sono impegnati nel campo della moda di alto livello».

XVI EDIZIONE DELLA BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO. Prima volta nell’area archeologica della città antica di Paestum


Da giovedì 14 a domenica 17 novembre la XVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si svolgerà per la prima volta all’interno della città antica di Paestum: le nuove location saranno il Parco Archeologico, il Museo Nazionale e la Basilica Paleocristiana.
Per sottolineare il rapporto imprescindibile tra Beni Culturali e Turismo – attualmente le deleghe sono attribuite ad un solo Ministero - il Workshop in collaborazione con l’Enit tra i buyers esteri e gli operatori dell’offerta, in programma sabato 16 novembre, avrà luogo nelle sale del Museo Archeologico tra straordinari reperti, quali la Tomba del Tuffatore ed il Cratere di Assteas, con un notevole riscontro mediatico internazionale. Nel tentativo, poi, di recuperare il mercato del Nord e Centro Europa da sempre fidelizzato al nostro “Bel Paese”, ma che negli ultimi anni si è orientato su altre destinazioni, la domanda sarà rappresentata dai Top Five di Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Svizzera ovvero i migliori 5 tour operator interessati al segmento archeologico del turismo culturale. 
Inoltre, nell’ottica di fare sistema con un marchio unico, i buyers vivranno il suggestivo itinerario "South Italy Magna Graecia", che vedrà protagonisti i grandi attrattori archeologici della Campania, Calabria, Puglia e Basilicata - quali Paestum, Velia, Sibari, Taranto, Metaponto.
La Borsa è l’unico evento al mondo che consente l’incontro di questo straordinario segmento del turismo culturale con il business professionale, gli addetti ai lavori, i viaggiatori, gli appassionati ed il mondo scolastico, con l’obiettivo di promuovere i siti e le destinazioni di richiamo archeologico, favorire la commercializzazione, contribuire alla destagionalizzazione ed incrementare le opportunità economiche e gli effetti occupazionali. Sede del più grande Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico - quest’anno allestito a pochi metri dal Tempio di Cerere su un’area di circa 3.000 mq – e di ArcheoVirtual, la mostra internazionale di tecnologie interattive e virtuali (ad ottobre in anteprima ospite di Digital Heritage a Marsiglia, Capitale Europea della Cultura 2013), la Borsa si conferma un format di successo con la partecipazione dei vertici di UNESCO, UNWTO e ICCROM, 8.000 visitatori, 150 espositori con 25 Paesi esteri (Ospite Ufficiale 2013 è il Venezuela), 50 tra conferenze e incontri, 300 relatori, 350 operatori dell’offerta, 150 giornalisti.

Tra gli ospiti Taleb Rifai Segretario Generale OMT, Francesco Bandarin Vice Direttore Generale UNESCO per la Cultura, Mounir Bouchenaki Consigliere Speciale del Direttore Generale UNESCO, Louis Godart Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica, Stefano De Caro Direttore Generale ICCROM e ancora Salvatore Settis, Emanuele Greco, Paolo Matthiae, Franco Iseppi, Vittorio Cogliati Dezza, Viviano Domenici, Armando Massarenti, Valerio Massimo Manfredi, Alberto Angela, Roberto Giacobbo, Eva Cantarella, Syusy Blady.

venerdì 8 novembre 2013

TEATRO - Pier Francesco Favino in scena al Verdi con "Servo per Due" di Carlo Goldoni


Entra nel vivo la stagione di prosa del Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno coordinata dal Teatro Pubblico Campano. In scena, da giovedì 7 a domenica 10 novembre, alle ore 21.00, Pierfrancesco Favino in “Servo per Due” di Carlo Goldoni. L’artista ed il cast incontreranno il pubblico e la stampa domani venerdì 8 novembre, alle ore 18.00, presso il Teatro Municipale Giuseppe Verdi in via Roma a Salerno nell’ambito del ciclo “Giù la maschera” condotto dal giornalista Peppe Iannicelli con l’organizzato del TPC e dell’Associazione Amici del Teatro Verdi.


(fonte ufficio stampa Comune di Salerno/ foto dal web)

ARTE- 13 Novembre 2013 - 12 Gennaio 2014 Museo Città Creativa, Ogliara (SA) Mostra delle opere di Paolo Tommasini: Un’anima duale in viaggio verso Milano

Mercoledì 13 novembre, dalle ore 18.30, il Museo “Città creativa” taglia il nastro di una nuova esposizione monografica che focalizza l’attenzione sull’artista Paolo Tommasini, giovane promessa dell’avanguardia ceramica contemporanea, inedito per la nostra città.
Paolo Tommasini nasce a Bologna, vive da tempo a San Nicola Arcella (CS) dove da artista sviluppa la tecnica Raku con creatività multiforme. Parte della sua ricerca è esposta in questa occasione come tensione contrapposta tra Fragilità ed Antifragilità da proporre alla Città di Milano che nel 2015 vivrà con L’Expò il suo tentativo di reinterpretare i temi della città globale sostenibile e felice. Il respiro della Terrà tornerà a Milano al centro della riflessioni sulla città fragile dove la terracotta e la ceramica vengono presentate come linguaggio di un futuro ancora da decodificare.
La tecnica adottata per tutte le opere in mostra è il raku, l’antichissima tecnica orientale risalente al sacro culto del tè dei monaci del Giappone medievale nonché alla filosofia zen.
Le opere sono tutte sculture dalla plastica e dinamica forma sperimentale che può considerarsi innovativa. L’attualità delle forme si intreccia con linguaggi arcaici di civiltà lontane, forme apparentemente arcaiche si mostrano come desideri di futuro, come ricerca del nuovo, come dualità irrinunciabile. Animali ed oggetti hanno anime visibili, mentre le forme che assomigliano all’uomo in realtà sono spirito neutro cioè nuovi beni pubblici di cui avremmo bisogno per la nuova ricerca sulla felicità.
“La maestria sulla tecnica raku è sorprendente, il linguaggio è elegante, la tecnica specifica è raffinata, la modernità è evidente. Le opere di Paolo Tommasini vivranno a Rufoli di Ogliara dove la natura ha nascosto argilla magica usata da artisti e ceramisti da sempre e dove il furore artistico di altri mille artisti potrebbe essere soddisfatto con abbondanza per i prossimi duemila anni”, afferma il prof. Pasquale Persico, curatore della mostra.



Appunti di viaggio - Salerno, luci d'artista 2013


di  Il viaggiatore
                                            
E' vero, sono di parte, non riuscirei mai a scrivere un articolo sulla mia città senza metterci cuore e anima. Ma tant'è. Salerno è una città che in venti anni ha cambiato totalmente volto. Il culmine del suo grigiore a cavallo tra gli anni settanta e ottanta è stato spazzato via da una ventata di cambiamento a dir poco epocale. Per quel che si poteva fare, ovviamente. Il resto, figlio di una scriteriata speculazione edilizia e di una politica dedita agli affarismi, ha creato un sostrato materiale (ma anche culturale) che in alcuni casi è difficile da eliminare, in altri impossibile. Ma non bisogna piangere sul latte versato e guardare avanti. Città del Sud con mille difetti, sociali, occupazionali e culturali che si scontrano con le nuove generazioni che hanno voglia di fare. Un patrimonio artistico davvero notevole, il Duomo, il Teatro Verdi, gli scavi etruschi e un centro storico in cui perdersi è davvero piacevole, sono alcuni degli elementi che fanno di questa città una vera e propria perla che è avvolta in un abbraccio che parte da nord con la costiera amalfitana e arriva a sud con quella cilentana. Un regalo della natura. Un porto e una stazione turista nascente, una metropolitana leggera appena inaugurata ed altre opere in costruzione vengono affiancate da una manifestazione che ormai da anni hanno portato questa città alla ribalta nazionale : le "Luci d'artista". Idea nata nella città sabauda di Torino, viene poi importata, con grande successo, nella città di Salerno. Chilometri e chilometri di installazioni luminose percorrono la città con motivi più disparati, ogni anno un tema raccontato attraverso la luce. Quest'anno, "Neve di primavera" promette di accogliere un numero considerevole di curiosi e turisti che affolleranno la città da novembre fino a febbraio, dimostrazione che anche una piccola città del sud può e deve affrancarsi da stereotipi e pregiudizi veri solo in parte.


(fonte www.viaggiculinari.blogspot.it)

mercoledì 30 ottobre 2013

Bruxelles e Venezia vogliono le Luci di De Luca

"Luci d'Artista è ormai diventato un evento culturale ed economico di rilievo nazionale ed internazionale - ha dichiarato il Sindaco De Luca - Le navi da crociera hanno prolungato la stagione fino a dicembre per permettere ai turisti di visitare la città in questo periodo. Abbiamo richieste di gemellaggi da Bruxelles e da Venezia. E ancora, anche quest'anno per l'occasione Trenitalia ha potenziato le corse dei Frecciarossa da Milano a Salerno. Alberghi e b&b, in città e in provincia, fanno già registrare il tutto esaurito. Attendiamo, inoltre, nel week end inaugurale 20 tour operator nazionali, che promuoveranno l'evento e la città di Salerno in Italia e all'estero. Tutto questo testimonia l'ormai avvenuto consolidamento di una economia turistica. Ed inizia anche a maturare tra gli operatori una cultura di sistema, che porta all'ideazione di proposte e canali informativi unitari. Dobbiamo lavorare ancora in questa direzione, perché non tutte le istituzioni sono ancora sintonizzate. Con le nostre sole forze, eccezion fatta per un probabile contributo della Camera di Commercio, sosteniamo l'evento turistico più importante della Campania e del Sud Italia, che darà serenità e respiro ai comparti economici più direttamente interessati, non solo in città ma in tutta la Provincia".

(fonte: ufficio stampa Comune di Salerno)

"Neve di primavera", fiori, ciliegi, donzelle botticelliane: uno scoppio di colori, luce e creatività.

di Rosanna Gentile

Salerno s’illumina di colori e fantasia con “Neve di primavera”. Parte anche quest’anno Luci d’Artista, l’evento che ha reso celebre la città di Salerno. L’interruttore verrà pigiato venerdì 1° novembre, alle ore 17:00, ma già da giorni è stato possibile ammirare, in versione bianco e nero,  i temi 2013/2014. Fedele alle passate sette edizioni, “Neve di Primavera” s’incentrerà sulla decorazione floreale che, tra ghirigori e fiori realizzati con materiale riciclato, drappeggerà tutto il centro storico cittadino, sino a scoppiare di creatività nella vicina Villa Comunale. Qui, il "Giardino incantato" inizierà una progressiva trasformazione per giungere alla raffigurazione degli abissi marini. L’effetto novità si concentrerà in Piazza Flavio Gioia in cui ha preso vita uno scenografico inno a Sandro Botticelli e ad una delle sue opere principali: la Primavera. Allora ecco che danzanti fanciulle, di lontana ispirazione pittorica botticelliana, fluttuano lungo i curvilinei perimetri dei palazzi della “Rotonda”, tra macchie di verde, alberi e fiori luminosi. E sono proprio le fioriture tipiche della primavera, come il ciliegio, a rendere speciali altri angoli della città. Altra novità di questa ottava edizione: Luci d’Artista rallegreranno anche il mare. Compariranno, infatti, alcune figure sulla scogliera nei pressi di Piazza Cavour. Non mancheranno, come di consueto, le opere di artisti della luce, come il “Mito” di Nello Ferrigno sarà collocato in via Velia, “Cyrcus” di Luca Pannoli illuminerà via Diaz e strade limitrofe. Con l’avvicinarsi delle Natale, prenderanno posto anche le tradizionali istallazioni a carattere più squisitamente natalizio, come “Giardino d'Inverno”, l’albero di Natale, gli angeli e la slitta di Babbo Natale con tanto di renne.

(immagine fonte web)

venerdì 25 ottobre 2013

La vita “nonostante tutti”


  di Angela Avallone

E’ novità  di questo secolo l’apertura della società nei confronti del mondo della disabilità: che sia vera o di facciata non sta di certo a me giudicarlo.
Ma c’è una cosa,tra le tante,che mi infastidisce e mi esaspera oltremodo.
Vedo di continuo persone “normodotate” complimentarsi con chi vive una condizione diversa dalla propria.
Mi diverto ad osservare le espressioni stupite di chi apprende che anche i diversamente abili possono fare sport,neanche si stesse parlando di una spedizione sulla luna.
Non capisco. Non capisco perché ogni cosa per altri normalissima,fatta da noi diventa qualcosa di impensabile e straordinario.
Non capisco perché al concetto di disabile si associ sempre quello di una vita vuota,passiva: senza obbiettivi ne sproni. Come se tutto finisse bloccato a quei quattro pezzi di ferro che ci tengono le gambe
Mi piacerebbe vivere in un mondo che riesca a considerarmi normale,non straordinaria. Ne forte: non sono mai stata forte e non lo sarò mai,nessuno lo è abbastanza per la vita in generale: che sia su due ruote o su due piedi.
Non credo si tratti di forza,semmai si può parlare di rispetto per la vita e  per se stessi.
Di voglia di vivere. Ecco: un’altra cosa  che odio.
Quando si parla di quelli come me..a seguire  la frase “voglia di vivere “ c’è sempre quella cazzata di “nonostante tutto”.
Io non ho mai capito precisamente questo tutto cosa contenga. Spiegatemelo,se ci riuscite . Io non ho niente che mi fermi,se non il fatto di vivere in una società finto- comprensiva e assurdamente ignorante.
Quindi,visto che le uniche cose che mi ostacolano  in concreto,sono le persone trasformerei volentieri quel tanto rimarcato “nonostante tutto” in uno scomodissimo “nonostante tutti”
Non sono io il problema,sono gli altri.
E vi prego: se vi trovate a gestire iniziative mirate nel campo della disabilità evitate di farlo apparire come un gesto caritatevole e misericordioso  (di certo non vi assicura il paradiso), provate semplicemente a pensare di stare rispettando questa frase:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

 Art. 3,Diritti Fondamentali,Costituzione Italiana: una scartoffia di cui sicuramente avrete sentito parlare una  volta nella vita.