venerdì 25 ottobre 2013

La vita “nonostante tutti”


  di Angela Avallone

E’ novità  di questo secolo l’apertura della società nei confronti del mondo della disabilità: che sia vera o di facciata non sta di certo a me giudicarlo.
Ma c’è una cosa,tra le tante,che mi infastidisce e mi esaspera oltremodo.
Vedo di continuo persone “normodotate” complimentarsi con chi vive una condizione diversa dalla propria.
Mi diverto ad osservare le espressioni stupite di chi apprende che anche i diversamente abili possono fare sport,neanche si stesse parlando di una spedizione sulla luna.
Non capisco. Non capisco perché ogni cosa per altri normalissima,fatta da noi diventa qualcosa di impensabile e straordinario.
Non capisco perché al concetto di disabile si associ sempre quello di una vita vuota,passiva: senza obbiettivi ne sproni. Come se tutto finisse bloccato a quei quattro pezzi di ferro che ci tengono le gambe
Mi piacerebbe vivere in un mondo che riesca a considerarmi normale,non straordinaria. Ne forte: non sono mai stata forte e non lo sarò mai,nessuno lo è abbastanza per la vita in generale: che sia su due ruote o su due piedi.
Non credo si tratti di forza,semmai si può parlare di rispetto per la vita e  per se stessi.
Di voglia di vivere. Ecco: un’altra cosa  che odio.
Quando si parla di quelli come me..a seguire  la frase “voglia di vivere “ c’è sempre quella cazzata di “nonostante tutto”.
Io non ho mai capito precisamente questo tutto cosa contenga. Spiegatemelo,se ci riuscite . Io non ho niente che mi fermi,se non il fatto di vivere in una società finto- comprensiva e assurdamente ignorante.
Quindi,visto che le uniche cose che mi ostacolano  in concreto,sono le persone trasformerei volentieri quel tanto rimarcato “nonostante tutto” in uno scomodissimo “nonostante tutti”
Non sono io il problema,sono gli altri.
E vi prego: se vi trovate a gestire iniziative mirate nel campo della disabilità evitate di farlo apparire come un gesto caritatevole e misericordioso  (di certo non vi assicura il paradiso), provate semplicemente a pensare di stare rispettando questa frase:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

 Art. 3,Diritti Fondamentali,Costituzione Italiana: una scartoffia di cui sicuramente avrete sentito parlare una  volta nella vita.


Nessun commento:

Posta un commento