“NON SI Può LEGITTIMARE CON UN EMENDAMENTO UNA CULTURA
DELL’ODIO CHE DEVE ESSERE SENZA DUBBI CONTRASTATA”
Il gruppo salernitano Arcigay
“Marcella Di Folco”, insieme all’antenna regionale Unar (Ufficio nazionale
antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei Ministri) ha
indetto per domattina, sabato 14 settembre, alle ore 10.00, nell’area antistante
la sede di Spazio Donna di piazza Vittorio Veneto 2, nei pressi della stazione
centrale, una conferenza stampa, con successivo presidio, per manifestare la
propria preoccupazione e il proprio dissenso in merito ad un emendamento che si
vuole introdurre nella proposta di legge in discussione alla Camera dei
Deputati su Omofobia e Transfobia. Nello specifico, la proposta di estensione
della legge Reale-Mancino ai reati di matrice omotransfobica vede,
paradossalmente, l’inserimento di
un emendamento che vorrebbe salvaguardare la già garantita libertà di
espressione, introducendo una pericolosa, inutile e ridondante legittimazione
di opinioni “riconducibili al pluralismo
delle idee, purchè non istighino all’odio o alla violenza, né le conformi al
diritto vigente” (emendamento
proposto dal PD) e che rappresenta, per le associazioni, un tentativo di legittimare, all'interno di quella norma, una
cultura dell'odio che, senza dubbi, deve essere contrastata.
Vale a dire
che si potrà:
dire che un ebreo non può fare l'insegnante,
dire che i gay sono malati,
dire che le lesbiche sono malate,
dire che le persone trans sono "scherzi di natura",
dire che ai rom non dovrebbe essere permesso avere figli,
dire che gli ebrei non dovrebbero gestire le banche,
dire che i neri e bianchi non si dovrebbero sposare,
purché questa "opinione" non inciti direttamente all'odio o alla violenza.
dire che un ebreo non può fare l'insegnante,
dire che i gay sono malati,
dire che le lesbiche sono malate,
dire che le persone trans sono "scherzi di natura",
dire che ai rom non dovrebbe essere permesso avere figli,
dire che gli ebrei non dovrebbero gestire le banche,
dire che i neri e bianchi non si dovrebbero sposare,
purché questa "opinione" non inciti direttamente all'odio o alla violenza.
Una soluzione profondamente
incivile, nociva e pericolosa per tutte le categorie discriminate e tutelate
dalla Reale-Mancino, e non solo per quelle che Arcigay rappresenta.
Il presidio che seguirà alla
conferenza stampa vedrà i volontari del “Marcella di Folco” e dell’antenna Unar
informare i cittadini sul disegno di legge e sarà occasione per dimostrare il
dissenso di Salerno, auspicando che si possa contribuire a far prevalere il
buon senso e a migliorare la proposta in discussione alla Camera dei Deputati. “Ci sentiamo di scongiurare l'eventualità che questa classe
politica – ha scritto Ottavia Voza, presidente Arcigay Salerno, in una lettera
indirizzata agli onorevoli delle circoscrizioni campane - decida di abbassare
la soglia di tolleranza dinanzi a questi fatti, inserendo dei "se" e
dei "ma" in una deriva culturale che andrebbe invece respinta senza
incertezze. Al Parlamento chiediamo di dire basta a chi discrimina, chi
insulta, chi istiga all'odio, chi picchia, chi ferisce, chi stupra. Chiediamo
alle elette e agli eletti di dirlo apertamente, senza "se" e senza
"ma"”. L’invito
a partecipare attivamente alla manifestazione è rivolto ai giornalisti, ai
cittadini e alla rappresentanza parlamentare della provincia salernitana.
(comunicato stampa diffuso da Arcigay Sa)
Nessun commento:
Posta un commento