Prenderà il via giovedì 10 ottobre 2013 alle ore 21.00, al Teatro Antonio Ghirelli
di Salerno, la stagione teatrale 2013/2014 della Fondazione Salerno
Contemporanea, con Nicoletta Braschi
e Roberto De Francesco protagonisti
dell’anteprima di Giorni
Felici di Samuel Beckett, traduzione di Carlo Fruttero, il cui debutto,
in prima nazionale, è programmato il
22 ottobre per l’inaugurazione della stagione del Teatro Stabile di Torino.
Per l’allestimento del capolavoro beckettiano,
diretto da Andrea Renzi, la Braschi,
insieme a De Francesco, “accoglie” la sfida estrema lanciata dall’autore
all’arte dell’attore. In un inesorabile percorso di riduzione ai minimi termini
del linguaggio teatrale, Beckett condanna Winnie e Willie, i due personaggi del
dramma, non solo all’impossibilità di un vero dialogo ma addirittura
all’immobilità, in un’insensata alternanza di scene, cuore di una straordinaria
esplorazione della vita ai margini della follia.
La protagonista, all’inizio della pièce già
sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, parla incessantemente rivolta al
marito, che dal buco in cui vive, dietro di lei, emette monosillabi e legge
citazioni dal giornale: mentre la sabbia inghiotte i loro corpi, Winnie
professa il suo ottimismo, accarezzando la rivoltella che tiene in mano.
“Dalle sponde inquiete di questo terzo
millennio, dopo la felice esperienza di Tradimenti di Harold Pinter, -
scrive Andrea Renzi - torniamo a confrontarci con uno dei maggiori testi
contemporanei, che appartiene di diritto al canone del teatro e dell’arte del
secolo breve. Il deserto di Winnie e Willie cosa ci dice del nostro tempo di
cambiamento? Le buone maniere, le vecchie abitudini, le citazioni dei classici,
la borsa di Winnie con lo spazzolino e il rossetto e il cappellino sono un
mondo riconoscibile? Le loro parole sono ancora umane?”
Gli scambi verbali fra i due proseguono senza
sosta, apparentemente banali, in quelli che, sempre in apparenza, dovrebbero
essere momenti di normale serenità, mentre la sabbia li ricopre
inesorabilmente. Altro che giorni felici,
quelli scritti da Samuel Beckett per i due protagonisti di uno dei suoi
capolavori di teatro dell’assurdo: metafora di quell’esistenza umana che
lasciamo scorrere senza farci troppe domande, liberi sì, ma solo in apparenza.
“Beckett è ancora il regista di Giorni felici – aggiunge Renzi - e noi, stretti nel
terreno come Winnie, facciamo ricorso a tutte le nostre risorse, a tutte le
benedizioni travestite, per intrattenerci a lungo e ancora con la relazione
vitale che più amiamo: il teatro”.
L’allestimento, presentato da Melampo/Fondazione
del Teatro Stabile di Torino, si avvale delle luci di Pasquale Mari, le scene e i costumi di Lino Fiorito, il suono di Daghi
Rondanini.
(uff. stampa Teatro Ghirelli - Salerno)
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