La stagione di prosa 2013/2014 del Teatro
Verdi di Salerno, prenderà il via domani, giovedì 17 ottobre, con "Le voci
di dentro" di Eduardo De Filippo, con la regia di Toni Servillo.
Lo spettacolo. “Le voci di dentro”, da giovedì
17 a domenica 20 ottobre.
Dopo la lunga tournée internazionale della
Trilogia della villeggiatura di Goldoni, Toni Servilo torna alla lavoro sulla
drammaturgia napoletana e in particolare all’amato Eduardo, a dieci anni di
distanza dal successo di Sabato domenica e lunedì.
“Eduardo De Filippo è il più straordinario e
forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare, dopo
di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da
una dimensione autenticamente popolare. E’ inoltre l’autore italiano che con
maggior efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce l’incontro
e non la separazione tra testo e messa in scena. Affrontare le sue opere
significa insinuarsi in quell’equilibrio instabile tra scrittura e oralità che
rende ambiguo e sempre sorprendente il suo teatro. Seguendo il suo insegnamento
cerco nel mio lavoro di non far mai prevalere il testo sull’interpretazione,
l’interpretazione sul testo, la regia sul testo e sull’interpretazione. Il
profondo spazio silenzioso che c’è fra il testo, gli interpreti ed il pubblico
va riempito di senso sera per sera sul palcoscenico, replica dopo replica.”
“Le voci di dentro – continua Toni Servillo -
è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e
illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza
dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico,
sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla
famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e
delazioni. Si arriva ad una vera e propria “atomizzazione della coscienza
sporca”, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso
tragicamente complice, nell’impossibilitò di far nulla per redimersi. Eduardo
scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con
acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo
italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito,
personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore
dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti
vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale.”
Una folta compagnia di attori napoletani di
diverse generazioni affiancherà in scena Toni Servillo, a partire dal fratello
Peppe, nel ruolo di Carlo Saporito, il fratello del protagonista.
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