Recensione di Rosanna Gentile
Zaira è figlia di una famiglia all’antica, legata con denti e
unghie a primitivi concetti e preconcetti societari, del tutto impermeabili
alla cultura, alla democrazia e alla libertà. È una donna del Sud, costretta
a vivere sotto la campana ipocrita del comune buon senso, intessuta da rigida
morale e fittizia decenza. Sotto quella campana, però, la nostra non è mai al
sicuro, in quanto è all’ombra di quel focolare che si annidano maltrattamenti
fisici e inganni psicologici.
Figlia di emigrati siciliani, Zaira è la giovane sposa di Luca, un
uomo che l’ha conquistata con la menzogna e false promosse di una vita insieme
colma d’amore, finisce per rimane prigioniera di una scelta irreparabile:
indietro non può tornare e si ritrova schiacciata sotto al peso di un mondo
retrograde che le fa continuamente male, sino a farle invocare la morte, intesa
come unica e definitiva via d’uscita da una vita che non le piace. Ancor
prima di donna, Zaira è ragazza, anzi bambina, che, nelle viuzze mentali della
compagine meridionale, deve costantemente stare attenta a non abbandonare il
sentiero delle apparenze, a scapito della propria felicità. Consapevole delle
catene che le stringono i polsi e le caviglie, riversa in ogni frase questa
cognizione: il risultato è un testo pregno della sua personale riluttanza nei
confronti di questa mentalità e di tutti i responsabili della sua infelicità. Dal
profondo del cuore rivela, dunque, la storia di Zaira e
della sua famiglia, concedendo importanti spunti di riflessione su un periodo
storico preciso, quello in cui era il cittadino italiano, soprattutto del Sud,
ad essere emigrato, ad aver bisogno dell’aiuto economico e della cortese
ospitalità di un altro Stato. Stilisticamente é un libro semplice, che
spesso si colora di toni infantili, scontati e provocatori, che danno a sprazzi
la sensazione di voler essere semplicemente il riscatto personale di una donna
che, nonostante porti dentro le cicatrici dell’umiliazione, è riuscita a
voltare pagina. Le pagine, dalla prima all’ultima, scivolano rapide sotto
le dita del lettore, che, dopo averle sfogliate tutte, avrà presto la
sensazione di aver ricevuto un colpo al basso ventre. È umanamente impossibile
non provare tenerezza e commozione per Zaira, ma basterà il trascorrere di una
manciata di muniti per ritrovarsi pervasi da un senso di leggerezza e
consolazione, perché di storie come questa la nostra vecchia Italia, ne era
piena, tuttavia, ora, tutto è cambiato! Le donne italiane, anche quelle del più
recondito Meridione, ora sono forti, libere e sicure di voler disegnare
autonomamente la propria vita. La Sellerio ne è un esempio lampante, perché è
riuscita ad esorcizzare il male ricevuto e a scrollarsi di dosso
quell’opprimente passato, per guardare avanti. Questo libro è la garanzia che
Zaira è, oggi, una donna forte e libera.
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