venerdì 8 novembre 2013

ARTE- 13 Novembre 2013 - 12 Gennaio 2014 Museo Città Creativa, Ogliara (SA) Mostra delle opere di Paolo Tommasini: Un’anima duale in viaggio verso Milano

Mercoledì 13 novembre, dalle ore 18.30, il Museo “Città creativa” taglia il nastro di una nuova esposizione monografica che focalizza l’attenzione sull’artista Paolo Tommasini, giovane promessa dell’avanguardia ceramica contemporanea, inedito per la nostra città.
Paolo Tommasini nasce a Bologna, vive da tempo a San Nicola Arcella (CS) dove da artista sviluppa la tecnica Raku con creatività multiforme. Parte della sua ricerca è esposta in questa occasione come tensione contrapposta tra Fragilità ed Antifragilità da proporre alla Città di Milano che nel 2015 vivrà con L’Expò il suo tentativo di reinterpretare i temi della città globale sostenibile e felice. Il respiro della Terrà tornerà a Milano al centro della riflessioni sulla città fragile dove la terracotta e la ceramica vengono presentate come linguaggio di un futuro ancora da decodificare.
La tecnica adottata per tutte le opere in mostra è il raku, l’antichissima tecnica orientale risalente al sacro culto del tè dei monaci del Giappone medievale nonché alla filosofia zen.
Le opere sono tutte sculture dalla plastica e dinamica forma sperimentale che può considerarsi innovativa. L’attualità delle forme si intreccia con linguaggi arcaici di civiltà lontane, forme apparentemente arcaiche si mostrano come desideri di futuro, come ricerca del nuovo, come dualità irrinunciabile. Animali ed oggetti hanno anime visibili, mentre le forme che assomigliano all’uomo in realtà sono spirito neutro cioè nuovi beni pubblici di cui avremmo bisogno per la nuova ricerca sulla felicità.
“La maestria sulla tecnica raku è sorprendente, il linguaggio è elegante, la tecnica specifica è raffinata, la modernità è evidente. Le opere di Paolo Tommasini vivranno a Rufoli di Ogliara dove la natura ha nascosto argilla magica usata da artisti e ceramisti da sempre e dove il furore artistico di altri mille artisti potrebbe essere soddisfatto con abbondanza per i prossimi duemila anni”, afferma il prof. Pasquale Persico, curatore della mostra.



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