lunedì 20 maggio 2013

Turismo costiero: Salerno mare inquinato. Divieto di balneazione su quasi tutta la costa


di Rosanna Gentile 

Salerno - Si è svolta a Roma lo scorso 14 maggio la cerimonia di assegnazione delle Bandiere Blu 2013, il riconoscimento internazionale attribuito dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località turistiche balneari che soddisfano criteri di qualità relativi alla pulizia delle spiagge, delle acque di balneazione ed ai servizi offerti. Nell’occasione, è stato presentato l’elenco annuale delle aree balneabili, fondamentale supporto per il turismo costiero nella stagione estiva. La provincia di Salerno, anche quest’anno, è stata premiata per mare pulito e servizi di qualità, mediante l’assegnazione di ben undici Bandiere Blu. Il capoluogo può dirsi salvo grazie alla sua provincia, in particolare alle zone costiere cilentane e amalfitane, mete prescelte da turisti di ogni dove.
Bocciata invece Salerno città. Secondo i dati sulla qualità del mare, che emergono dall’attività di monitoraggio condotta dall’ARPAC in riferimento alla stagione balneare 2013, sono quattro le aree cittadine non balneabili per inquinamento delle acque: l’area a est del fiume Irno, Torrione, Pastena (area torrente Santa Margherita) e la spiaggia libera tra il Fuorni e il Picentino. In altre parole, è off limits ai bagnanti quasi tutto il litorale che va dalla spiaggia di Santa Teresa a Fuorni. Dagli esiti analitici vien fuori che in queste aeree il livello di Escherichia coli ed Enterococchi sono ben oltre i limiti consentiti dalla legge. 
Laddove il mare è risultato non idoneo, l’amministrazione comunale ha dovuto adottare misure specifiche, come il divieto assoluto di balneazione per impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento. Per ciascuna zona vietata si dovrebbero anche individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento di uno status qualitativo sufficiente, oltre che adottare ulteriori misure atte alla riduzione o all’eliminazione delle cause inquinanti, mediante un’adeguata depurazione dei reflui fognari. Oltre ai divieti di natura ambientali legati all’inquinamento delle acque, in alcune zone di Salerno c’è anche il divieto di balneazione permanente per motivi diversi. È il caso dell’area che va dal Porto Commerciale sino alla spiaggia di Santa Teresa (compresa, quindi, la frequentata spiaggia di via Ligea, nota come “Baia”). Con ordinanza della Capitaneria di Porto della Guardia Costiera di Salerno resta vietata per motivi non ambientali anche l’aera orientale interessata dai lavori di Marina di Arechi, ossia quella che dall’ex colonia San Giuseppe finisce alla spiaggia libera di Fuorni, dove però poi subentra il divieto ambientale per inquinamento delle acque. 
Accessibile, invece, è il tratto marino compreso tra i torrenti Mercatello e Mariconda: poco più di un chilometro e mezzo di spiaggia, su circa sette chilometri di costa.
Tra acque inquinate e zone costiere interessate da lavori, per i cittadini che non possono allontanarsi da Salerno si prospetta un’estate ancora una volta difficile. 

(dati ARPAC; immagine "divieto balneazione" dal web)

2 commenti:

  1. ho letto una dichiarazione di autoproclamazione di un noto politico della Provincia.tutti felici in giro si parla solo delle bandiere blu e non di zone vietate a salerno.so che se c'è il divieto non dovrebbero manco permettere che vengano montati i lidi

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  2. credo che i lidi possano anche esserci (soprattutto se offrono un'alternativa al mare, come ad esempio la piscina), ma i gestori o i bagnini dovrebbero provvedere a pubblicizzare il divieto di balneazione per evitare che i bagnati si espongano al pericolo di inquinamento.

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