di Rosanna Gentile
Ore 11:00. Il serpentone di fan della band inglese ha cominciato a
prendere forma già dalla mattinata. In fila, arrangiati alla meno peggio, tante
generazioni gomito a gomito tra ambulanti di feticci. Sul volto e sulle braccia
il simbolo di Delta Machine. Cappelli, fasce, panini, acqua, birra e per i più
audaci vino o vodka. Tutti sotto il sole alto in cielo, caldo e grosso più che
mai, che scalda i cuori già bollenti della massa dei fan dei DEPECHE MODE.
Ore 16:30. È ora. I cancelli sono aperti. Si entra, ma lentamente
e a gruppi. Organizzazione impeccabile. Subito il colpo d’occhio dello Stadio Olimpico,
surrealisticamente deserto, con il manto erboso coperto da tappeti di plastica.
È immenso, ma non troppo: quanto basta a contenere l’entusiasmo degli ultras la
domenica. Al centro, lo scheletro nero sopra al palco, addobbato con fari,
casse e schermi. In giro transenne, bagni chimici e ambulanti di bevande. Ci
siamo. Le lancette scorrono lente, mentre il sole pian piano abbassa le armi e
si adagia alle spalle dell’Olimpico, lasciando solo il ricordo di una bruciante
estate romana. L’ombra concede un po’ di respiro, ma l’entusiasmo cresce con
calar definitivo della luce.
Ore 21:00. Da quasi due ore dal palco arrivano suoni, ma non sono
i loro. I gruppi spalla si danno un gran da fare: non è facile intrattenere 60.000
persone, le cui aspettative sono sempre troppe. Il buio preannuncia l’inizio e
quello che ne seguirà saranno due ore e 20 minuti di musica, galoppante tra
passato e presente.
Welcome to my world: non si poteva cominciare meglio! Benvenuti in quel mondo di rock
mondiale, di 13 album e di 30 anni di hit! Benvenuti nel mondo di Dave Gahan,
Martin Gore (chitarra- voce)e Andy Fletcher
(tastiere), con Peter Gordeno (tastiere)
e Christian Eigner (batteria).
Dave, ragazzone del ’62, esplosivo più che mai, conferma di essere
il frontman della band, il re spavaldo del palco, con la sua voce profonda e
baritonale che danza, insieme ai suoi ondeggianti fianchi, a ritmo elettro-blues
dell’album. Occhieggia sensuale e si tuffa nel suo show, marchiandolo con uno
stile personalissimo, come ogni animale da palco sa fare. Tautuatissimo,
asciutto e adrenalinico, si muove, canta, si spoglia, corre sulla pedana, fa
mostra di sé, incanta e lascia senza fiato il pubblico.
A dettare la scaletta non è solo il nuovo. I DM scavano nel
passato, tirando fuori dal baule vecchi capolavori mai tramontati, tra cui Walking
in my shoes e Black Celebration, regalando ai fan
un concerto unico, a tratti commovente, specie quando è il momento del non più
ragazzino Martin, l’angelo biondo della band con le unghie smaltate di nero e l’ombretto
sulle palpebre. Artista decisamente completo, ma più timido dell’amico Dave.
Due ore di ritmo incessante e martellante che trasformano lo Stadio nel regno della musica e del ballo.
Due ore di ritmo incessante e martellante che trasformano lo Stadio nel regno della musica e del ballo.
Never Let
Me Down Again conclude la serata. Le luci si spengono. Il fiume di
fan diventato mare agitato pian piano sgorga fuori, inondando le silenziose
strade di Roma. In alto in cielo c’è la luna e ancora si sente l’eco di una
musica storica che di tramontare non ne vuole proprio sapere.
(Foto di Rosanna Gentile)
mi hai fatto stare bene! ero lì pure io, in tribuna!! Massimo
RispondiEliminagrande concerto e bello l'articolo:)
RispondiEliminagrazie
Elimina"Dave, ragazzone del ’62, esplosivo più che mai, conferma di essere il frontman della band, il re spavaldo del palco, con la sua voce profonda e baritonale che danza, insieme ai suoi ondeggianti fianchi, a ritmo elettro-blues dell’album. Occhieggia sensuale e si tuffa nel suo show, marchiandolo con uno stile personalissimo, come ogni animale da palco sa fare. Tautuatissimo, asciutto e adrenalinico, si muove, canta, si spoglia, corre sulla pedana, fa mostra di sé, incanta e lascia senza fiato il pubblico" non potevi descriverlo meglio. un abbraccio. Lucy
RispondiEliminaCiao lucia, grazie
Eliminabella descrizione,io c'ero..dalla sicilia...bellissimo concerto!!! grandi loro ho fatto il pieno di energia e emozioni
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