sabato 29 giugno 2013

La scienza mondiale piange la scomparsa di Margherita Hack: l’attivista, con le stelle nel cuore.

















di Rosanna Gentile

Margherita Hack è morta. 
È stata la prima donna in Italia a dirigere un Osservatorio Astronomico, icona dell’astrofisica mondiale, madre della divulgazione scientifica, da sempre impegnata nella ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. Ha ricevuto innumerevoli onorificenze e riconoscimenti per la sua brillante carriera.
Originaria di Firenze, Margherita aveva 91, una grinta senza pari, un cervello invidiabile, ma un cuore stanco che ha deciso di smettere di pulsare oggi, nel mese del suo compleanno (che ricadeva il 12 giugno) a Trieste, dove dirigeva l’Osservatorio.
Senza peli sulla lingua e anticonformista, quella che è stata definita dai media “la madre delle stelle”, oltre lo studio, la ricerca, la scienze, l’insegnamento e le stelle, è stata una gran donna dagli interessi variegati riconducibili al sociale e alla politica. 
È stata, infatti, impegnata in difesa dei diritti civili a tal punto da farle aggiudicare il premio "Personaggio gay dell'anno" per la sua attività a favore del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, già legge in altri Paesi civili, ma non in Italia, perché, come disse in occasione di quel premio, «Paese arretrato, che non sa cos'è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos'è il rispetto della libertà altrui». E a proposito della Chiesa, Margherita è stata atea convinta e non perdeva occasione per lanciare la sua critica a quella cattolica e alla sua gerarchia. Per lei l'etica non derivava dalla religione, ma da "principi di coscienza" che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà. Era favorevole all’eutanasia intesa come diritto di sollevare l’uomo dalle proprie sofferenze e, nel 2011, scrisse il suo testamento biologico. È stata attiva sostenitrice dei diritti degli animali, a partire dal diritto alla vita e, quindi, vegetariana. La Hack intendeva il consumo di carne come un’inutile strage di innocenti, “un'ecatombe quotidiana” che non può non scalfire le coscienze degli uomini: concetto racchiuso in un interessante libro che ha scritto e intitolato “Perché sono Vegetariana”. Da ragazza è stata anche atleta (campionessa di salto in lungo). E altro ancora. La Hack è stata uno dei personaggi che ha dato lustro mondiale alla nostra cultura. Ci piace immaginare che ora sia su una delle sue stelle.

(immagine e "info vita" web)

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