mercoledì 19 giugno 2013

Libri. Il riscatto di una donna.


Recensione di Rosanna Gentile

Dal profondo del cuore è il primo saggio della Sellerio. Si tratta di un veloce ed intenso racconto scritto con l’inchiostro dei ricordi: quelli indelebili, quelli che, anno dopo anno, hanno scalfito la sua anima sino a farla divenire dura e fragile, come una statua di vetro. Con la Sellerio si ripercorre un passato caratterizzato dal forte provincialismo e da infinita ignoranza. Perché è unicamente di ignoranza che si deve parlare quando le condizioni di violenza sulle donne esistono, anzi persistono, nonostante la storia faccia riferimento ad una cronologia relativamente recente, ponendosi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, quando la società italiana stava vivendo una veloce mutazione, la rivoluzione sessuale aveva fatto il suo corso e i pensieri dei movimenti femministi si erano imposti sul resto dell’Occidente. 
Zaira è figlia di una famiglia all’antica, legata con denti e unghie a primitivi concetti e preconcetti societari, del tutto impermeabili alla cultura, alla democrazia e alla libertà. È una donna del Sud, costretta a vivere sotto la campana ipocrita del comune buon senso, intessuta da rigida morale e fittizia decenza. Sotto quella campana, però, la nostra non è mai al sicuro, in quanto è all’ombra di quel focolare che si annidano maltrattamenti fisici e inganni psicologici. 
Figlia di emigrati siciliani, Zaira è la giovane sposa di Luca, un uomo che l’ha conquistata con la menzogna e false promosse di una vita insieme colma d’amore, finisce per rimane prigioniera di una scelta irreparabile: indietro non può tornare e si ritrova schiacciata sotto al peso di un mondo retrograde che le fa continuamente male, sino a farle invocare la morte, intesa come unica e definitiva via d’uscita da una vita che non le piace. Ancor prima di donna, Zaira è ragazza, anzi bambina, che, nelle viuzze mentali della compagine meridionale, deve costantemente stare attenta a non abbandonare il sentiero delle apparenze, a scapito della propria felicità. Consapevole delle catene che le stringono i polsi e le caviglie, riversa in ogni frase questa cognizione: il risultato è un testo pregno della sua personale riluttanza nei confronti di questa mentalità e di tutti i responsabili della sua infelicità. Dal profondo del cuore rivela, dunque, la storia di Zaira e della sua famiglia, concedendo importanti spunti di riflessione su un periodo storico preciso, quello in cui era il cittadino italiano, soprattutto del Sud, ad essere emigrato, ad aver bisogno dell’aiuto economico e della cortese ospitalità di un altro Stato. Stilisticamente é un libro semplice, che spesso si colora di toni infantili, scontati e provocatori, che danno a sprazzi la sensazione di voler essere semplicemente il riscatto personale di una donna che, nonostante porti dentro le cicatrici dell’umiliazione, è riuscita a voltare pagina. Le pagine, dalla prima all’ultima, scivolano rapide sotto le dita del lettore, che, dopo averle sfogliate tutte, avrà presto la sensazione di aver ricevuto un colpo al basso ventre. È umanamente impossibile non provare tenerezza e commozione per Zaira, ma basterà il trascorrere di una manciata di muniti per ritrovarsi pervasi da un senso di leggerezza e consolazione, perché di storie come questa la nostra vecchia Italia, ne era piena, tuttavia, ora, tutto è cambiato! Le donne italiane, anche quelle del più recondito Meridione, ora sono forti, libere e sicure di voler disegnare autonomamente la propria vita. La Sellerio ne è un esempio lampante, perché è riuscita ad esorcizzare il male ricevuto e a scrollarsi di dosso quell’opprimente passato, per guardare avanti. Questo libro è la garanzia che Zaira è, oggi, una donna forte e libera.




Nessun commento:

Posta un commento